«La scena clubbing di Berlino è diventata snob»
Quando la vita notturna a Berlino può diventare umiliante
E’ recentemente apparso sul Telegraph, il 14 gennaio 2019, un articolo sulla vita notturna di Berlino che pone un quesito: com’è possibile che la scena clubbing sia diventata così snob? L’autore, Paul Sullivan, racconta la sua esperienza negativa e si interroga su come sia possibile che la subculture, nata all’ombra del muro come sfogo e desiderio di libertà, sia oggi così escludente.
Un inizio decisamente promettente, ai tempo del muro
La scena club nasce in una città divisa dal muro, quando Berlino viveva la situazione paradossale di essere simbolo dello scisma geopolitico mondiale. Uno di quei periodi storici ardui ma estremamente interessanti e densi di cultura. La subculture Berlinese era un modo per sperimentare un senso di libertà troppo spesso represso e sfogare il desiderio di fare festa, nonostante tutto. Si disseminò nei tanti edifici abbandonati, che divennero il set di rave party e sperimentazioni musicali di ogni genere. Cosa è rimasto di tutto ciò ai giorni nostri?
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Cosa è cambiato
Recentemente lo Zitty, settimanale di Berlino, ha dedicato una copertina ai piccoli “traumi” causati dall’esclusione dalla vita notturna della capitale, in cui psicologi ed altri esperti del mestiere discutono di quanto possa essere frustrante essere allontanati da bodyguard con sguardi minacciosi. Nelle nottate Berlinesi capita purtroppo di assistere anche a scene umilianti, come è successo ad alcuni ragazzi a cui all’entrata di un club è stato chiesto di ballare, prima di essere mandati via tra le risate. Naturalmente ci sono posti più selettivi di altri, è noto per esempio che al Berghain è particolarmente difficile entrare. Famosi per essere “snob” sono anche il Watergate e il Kater Blau. Essere “rifiutati” è così comune che online iniziano ad esserci siti internet che danno suggerimenti circa il linguaggio del corpo o le espressioni facciali che aiutano a “convincere” i buttafuori a dare libero accesso.
Accade di assistere ad episodi di razzismo
E’ stato calcolato che circa 13 milioni di persone hanno visitato Berlino nel 2017 ed è lecito pensare che buona parte di loro sia stata attratta proprio dalla vita notturna. Di conseguenza è ovvio che serve una selezione all’ingresso dei locali, perché la loro capienza è limitata. Non è chiaro però per quali ragioni al alcuni venga detto di sì e ad altri di no. Spesso infatti ad essere lasciati fuori non sono solo le persone visibilmente ubriache o moleste, ma anche quelle giudicate non abbastanza “cool” per il locale. Inoltre alle volte dietro alla selezione si nascondono tendenze razziste, cosa che ci riguarda direttamente. Tra i ragazzi italiani gira infatti voce che è meglio nascondere la propria provenienza perché in certi club saremmo giudicati “troppo caciaroni”. Attenzione allora a dove si finisce la notte, evitare frustrazioni scegliendo locali open door renderà le vostre serate molto più divertenti.
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Immagine di copertina © club, Free Photos, CC0