La Finlandia ha appena dato la residenza a 220 afgani, ma vuole arrivare a 2mila
Finlandia garantisce la residenza a 220 afgani. Precedenza ai lavoratori nelle organizzazioni finniche in loco, e a funzionari dell’UE e della NATO
La Finlandia ha appena garantito la residenza a 220 persone in fuga dall’Afghanistan, caduto domenica 15 agosto in mano ai talebani. La precedenza nell’evacuazione è stata data a chi ha lavorato in questi anni per le autorità finniche e ai funzionari afgani dell’Unione Europea e della NATO. Viaggeranno insieme alle loro famiglie. Questo significa che l’espatrio riguarderà anche i figli maggiorenni, a patto che vivano nella stessa casa dei genitori e non siano sposati. Il sito SchengenVisaInfo.com informa che i civili potranno raggiungere la Finlandia con voli charter messi a disposizione dallo Stato.
“Ogni Stato membro dell’UE deve essere preparato”
Il Ministro degli Interni finlandese Maria Ohisalo (leader della Lega Verde) ha affermato di voler raddoppiare il numero di rifugiati accolti. Nell’intervista rilasciata il 12 agosto 2021 a Helsinki dichiara ai reporter il desiderio di portare il numero previsto di 1.050 a 2.000. La causa sarebbe la tragica situazione in cui versa il paese. Nonché la previsione che molti afgani lasceranno comunque il paese. Ohisalo afferma che porterà la proposta all’attenzione dei prossimi negoziati governativi sul bilancio. “È chiaro che l’Europa vedrà queste persone in movimento, ed è allora che ogni Stato membro dell’UE deve essere preparato”, ha sottolineato.
Una situazione drammatica, di cui non si sono letti i segnali
La situazione in Afghanistan è ora drammatica, ma i segnali di un crollo erano evidenti già da tempo. A maggio i 9.600 soldati della NATO si sono ritirati dalla missione. L’immediata, e concreta, conseguenza: una bomba fatta esplodere davanti a una scuola femminile di Kabul. 85 le vittime, per la maggior parte studentesse. Il giorno dopo un autobus nella provincia afgana meridionale di Zabul è esploso uccidendo 11 persone. A metà maggio, i soldati americani hanno abbandonato le basi aeree a Kandahar, subito riconquistata dai talebani. Il mese successivo, le forze islamiste hanno preso il controllo di diversi distretti settentrionali. A inizio agosto, attentati dinamitardi talebani, contro il Ministro della Difesa, hanno ucciso 8 afgani. Nei giorni seguenti i capoluoghi di provincia, a partire dalla città di Zaranj, sono stati conquistati. Si arriva così al drammatico epilogo del 15 agosto, quando la capitale è caduta nelle mani dei talebani.
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Immagine di copertina: Donne musulmane © ArmyAmber da Pixabay