Sei berlinesi su dieci non sono nati a Berlino. La classifica degli emigrati più presenti in città
Polacchi, turchi e molti italiani: da dove vengono veramente i berlinesi? Tutti i numeri degli emigrati a Berlino
Amburgo, ma anche Damasco e Aleppo: la maggioranza dei berlinesi residenti nella capitale non è nata a Berlino, ma in altri luoghi. Secondo le statistiche elaborate a fine 2020, solo il 46,2% dei berlinesi (ovvero 1.738.575 persone) è nato a Berlino. Un aumento di circa 2mila unità rispetto ai dati del 2017. Anche il numero di nuovi arrivati è però in crescita: il 53,8% (2.029.04) della popolazione residente proviene da altre parti della Germania o del mondo. Nel 2017 il rapporto era del 46,85% contro il 53,2%.
Le città di provenienza dei berlinesi
La città anseatica di Amburgo ha dato i natali a 23.177 residenti di Berlino. Anche per via della sua vicinanza, è dunque il primo luogo di origine dei berlinesi. Segue, piuttosto a sorpresa, Damasco, da cui provengono ben 17.676 residenti a Berlino. Nella capitale tedesca è dunque più facile incontrare un siriano che un tedesco di Monaco. Le connazionali Dresda e Lipsia sono ancora le città da cui arrivano molti abitanti di Berlino, rispettivamente 17mila e 16.767. Tra gli stranieri, sono molti coloro che sono nati ad Aleppo (8.479) e Teheran (7.616). Non mancano i russi da Mosca (7.466) e i polacchi (6.765 da Stettino e 5.901 da Breslavia). Seguono Beirut (5.549), Istanbul (4.858) e Hanoi (4.792). C’è stato inoltre un aumento significativo del numero di londinesi a Berlino. Mentre nel 2017 risultavano 2.969 berlinesi nati sul Tamigi, nel 2020 ben 3.912 londinesi facevano parte del registro della popolazione nella capitale tedesca.
I Paesi di origine degli emigrati di Berlino
Il vicino orientale della Germania è ancora oggi il numero uno tra i Paesi di origine degli stranieri residenti a Berlino. Ben 124.921 berlinesi sono infatti nati in Polonia, seguita dalla Turchia con 104.046 emigrati e dalla Russia con 51.631. Dalla Siria hanno deciso di prendere la residenza nella capitale tedesca circa 46mila persone. Segue la Bulgaria, che conta 30.257 cittadini trasferiti a Berlino. Gli italiani, oltre 26mila, sono la sesta comunità di stranieri più presente. A seguire: Stati Uniti (26.600), Ucraina (21.555), Vietnam (21.090) e Romania (20.717). Berlino si dimostra dunque una tra le mete preferite da coloro che cercano fortuna all’estero. Il risultato è una città indubbiamente interculturale.
Dalla Germania a Berlino: i Länder coinvolti
Per quanto riguarda gli stati federali, il gruppo di gran lunga più numeroso con 191.875 persone proviene ancora dal Brandeburgo. Numeri ancora importanti, dunque, anche se sono circa 10mila in meno rispetto al 2017. Il motivo è legato a una tendenza inversa: negli ultimi tre anni infatti quasi 50mila persone in più si sono trasferite da Berlino al Brandeburgo rispetto al contrario. Al secondo posto nella classifica degli stati federali si trova il Nord Reno-Westfalia (137.627) mentre la Sassonia è al terzo posto (108.135). In aggiunta, il numero di persone nate nel Baden-Württemberg è aumentato di circa 4.800 a 79.701. A Berlino poi ci sono quasi 1.500 persone in più della Baviera rispetto al 2017. Se si considerano i berlinesi nati nel Brandeburgo, la maggioranza viene da Potsdam (15.809), seguita da Francoforte (Oder) con 9.512 persone e Königs Wusterhausen (8.141). Solo in cinque dei dodici distretti berlinesi i nati a Berlino sono la maggioranza. Si ha quindi una buona probabilità di incontrare un vero berlinese ad Alt-Tegel, Spandau o Köpenick. Come nel 2017, Reinickendorf risulta al primo posto con il 53% di nati nella capitale, anche se ha sperimentato un aumento dello 0,8% di immigrati.
Leggi anche: Italiani sesta comunità di stranieri a Berlino. Roma la più presente
Studia tedesco a Berlino o via Zoom con lezioni di gruppo o collettive, corsi da 48 ore a 192 €. Scrivi a info@berlinoschule.com o clicca sul banner per maggior informazioni
Non perderti foto, video o biglietti in palio per concerti, mostre o party: segui Berlino Magazine anche su Facebook, Instagram e Twitter
In copertina: foto di ©Daniel Frese da Pexels