Roma spreca, ma ha 2500 fontanelle. Berlino neanche un decimo

Di fronte a cambiamento climatico e temperature elevate, Berlino è sprovvista di fontanelle, al contrario di Roma

Data l’ondata di caldo che quest’estate ha travolto l’Europa, e non solo, ricordarsi di bere a sufficienza è importante. Tuttavia, non sempre si è disposti ad andare in un bar, e in Germania non ci sono fontanelle sufficienti. Anche per contrastare le conseguenze del cambiamento climatico, le città tedesche dovrebbero essere provviste di più distributori, e fornire acqua potabile gratuitamente a tutti. L’accesso all’acqua potabile è parte integrante della “prevenzione del calore“, ha dichiarato la ministra federale dell’Ambiente, della Conservazione della Natura, della Sicurezza Nucleare e della Protezione dei Consumatori Steffi Lemke (Verdi). A Berlino sono presenti 196 fontanelle, che tuttavia non sono disposte in modo uniforme. Infatti, se in alcuni quartieri i distributori d’acqua sono vari, in altri essi sono assenti. Roma, al contrario, è ben rifornita: sono oltre 2500 le fontanelle sparse per la città, che distribuiscono 5 metri cubi di acqua potabile al giorno.

Berlino vs Roma: un netto divario

Il Governo federale richiede più fontanelle gratuite, Berlino però fa un passo indietro. Nel 2020 lo stato di Berlino ha deciso di aumentare il numero di fontanelle, sostenendo così la Blue Community – organizzazione internazionale che si batte per la protezione e l’equo accesso all’acqua – grazie alla quale nel 2010 l’accesso all’acqua è stato definito dall’ONU come un importante diritto umano. La Berliner Wasserbetriebe (BWB) – azienda per la fornitura d’acqua a Berlino – ha poi ricevuto nel 2021 due milioni di euro dallo Stato, con i quali sono state costruite cinquanta nuove fontanelle, costate tra i 5.000 e i 25.000 euro. Il prezzo varia a seconda del luogo di impianto delle tubature per il collegamento alla rete di acqua potabile. Il restante dei soldi sarà destinato invece alla loro manutenzione.

Adesso però Berlino ha intenzione di rallentare la costruzione di nuovi distributori. Per i prossimi tre anni infatti è prevista la realizzazione di soltanto 15 nuove fontanelle all’anno, poiché l’obiettivo è principalmente quello di trovare un rimedio solamente in luoghi estremamente frequentati e turistici, secondo quanto ha affermato Stephan Natz, portavoce della BWB. Ma perché sono così poche le fontanelle a Berlino? Se Parigi ha avuto 500 anni per costruire le sue 1144 fontanelle, e Roma fornisce impianti pubblici da 150 anni, la rete di erogazione d’acqua a Berlino è iniziata relativamente tardi, solo a partire dagli anni ’80.

A Roma invece, il numero di fontanelle pubbliche è decisamente maggiore. Più di 2500 ‘nasoni’ – questo è il nome delle tradizionali fontanelle romane – sono disposti in giro per la città, per un totale di 5 metri cubi di acqua potabile erogati al giorno, 1825 all’anno. Tale fornitura prevede un costo pari a 3200 euro all’anno a fontana a spese dei cittadini, in totale circa 9 milioni di euro. Sebbene lo spreco sia elevato perché i nasoni sono a getto continuo, se non altro tutti hanno la possibilità di bere acqua potabile gratuitamente.

Il piano tedesco per più fontanelle

In tutta la Germania, ci sono solo 1300 fontanelle pubbliche di acqua potabile. Ma a causa dell’aumento delle temperature per il cambiamento climatico il Paese ha intenzione di installarne altre 1000. Il governo vuole imporre a città e distretti la costruzione di ulteriori fontane, cosicché le persone riescano ad accedere all’acqua gratuitamente in quanti più luoghi pubblici possibile, come affermato dal Ministero federale dell’Ambiente. Le fontanelle non sono importanti solo per la prevenzione del calore, a causa delle alte temperature e dei periodi di siccità, ma anche perché l’ambiente stesso ne trae beneficio considerato che l’acqua viene fornita senza imballaggio. La spinta ad una maggiore installazione viene da un accordo risalente alla fine del 2020, quando il Parlamento dell’UE, la Commissione e gli Stati membri hanno optato per requisiti più severi per la qualità dell’acqua potabile e per un migliore accesso all’acqua in luoghi pubblici.

I nasoni romani: storia e caratteristiche

Estremamente diffusi a Roma, i cosiddetti nasoni sono le fontanelle caratteristiche della capitale. Dalla forma tipicamente cilindrica, il nasone eroga acqua potabile, la stessa acqua che Acea – società multiservizi italiana attiva nella gestione e nello sviluppo di reti e servizi nei settori idrico, energetico e ambientale – distribuisce nelle case della città da circa 100 anni. Il progetto risale al 1874 su iniziativa del sindaco Luigi Pianciani e dell’assessore Rinazzi, con l’idea di rendere disponibile un’alta quantità di acqua potabile ai cittadini. Queste fontanelle in ghisa erano inizialmente dotate di tre rubinetti a forma di drago, successivamente invece composte da un’unica cannella ricurva, da cui il soprannome nasone per la forma. Generalmente sopra il rubinetto si trova lo stemma di Roma.

Negli anni ’80 molti nasoni sono stati modificati aggiungendovi un rubinetto metallico che apriva l’acqua soltanto all’occorrenza, al fine di contenerne lo spreco. Questo provocò sì una riduzione significativa del consumo idrico, tuttavia la città decise di abbandonare il progetto molto presto, a causa della sua poca praticità e di frequenti atti di vandalismo.

Due modelli di fontanelle a Berlino

Due sono i modelli delle fontanelle che si trovano nella città di Berlino: la fontana Kaiser e la fontana Botsch. Installate principalmente nei luoghi più affollati della città, sono alimentate dalla rete di acqua potabile di Berlino, e gestite e mantenute dalla BWB. Questi impianti sono però distribuiti in modo disomogeneo, uno dei motivi per cui si cercano regolarmente nuovi luoghi possibili di installazione. Inoltre, esse sono in funzione solamente nel periodo compreso tra maggio e ottobre per rischio gelo nei mesi più freddi. Solo in caso di emergenza è poi possibile rifornire la popolazione tramite pozzi di acqua potabile. Anche a Berlino l’idea di fontanelle che funzionassero tramite un pulsante è stata presto abbandonata a causa dei troppi guasti a cui erano soggette.

Le fontane Kaiser, che devono il nome all’architetto che le ha progettate, Siegfried Kaiser, sono alte circa un metro e realizzate in ghisa. L’idea alla base della sua struttura particolare è quella di mostrare il percorso dell’acqua a partire dalle profondità della terra fino al consumatore, tramite rappresentazioni pittoriche in cui sono raffigurati gli strati della terra con pozzi, l’aerazione dell’acqua, il filtraggio, il serbatoio dell’acqua, le reti di tubazioni, idrante e saracinesca, e il ciclo dell’acqua. Il colore di queste fontanelle è solitamente blu, e presentano una sfera da cui fuoriesce il getto d’acqua. Nella parte superiore della fontanella si trova inoltre la scritta “Trink Wasser“.

Il secondo tipo di fontanelle che è possibile trovare a Berlino, le cosiddette fontane Botsch o fontanelle di Berlino, sono alte 1,05 metri, divise in cinque segmenti da linee orizzontali, e presentano una sezione trasversale leggermente ovale. Il nome si deve al designer berlinese che ne ha creato la forma, Marcus Botsch. Priva di ornamenti, questo tipo di fontanella è estremamente elegante.

Le cifre nel resto delle capitali europee

Non solo Roma, anche altre sono le capitali europee che sono meglio rifornite in termini di fontanelle rispetto a Berlino. Londra ne conta circa 4000, costruite a partire dal 1859, quando, dopo alcune epidemie di colera, Samuel Gurney, membro del parlamento e filantropo, e Edward Thomas Wakefield, avvocato, istituirono la Metropolitan Drinking Fountain Association, al fine di garantire acqua potabile anche ai ceti più bassi della popolazione. A Parigi invece esistono già dal XIV secolo, e a Vienna ce ne sono in totale 1000. Proprio Vienna, sebbene il numero di abitanti sia la metà rispetto a Berlino, ha cinque volte più fontanelle rispetto alla capitale tedesca. La città austriaca viene infatti rifornita giornalmente con 400.000 metri cubi di acqua fresca proveniente da fonti di alta montagna.

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Immagine in evidenza: foto di Anna da Pixabay