Capossela in concerto a Berlino: “Città affascinante e imprevedibile”

Vinicio Capossela torna in concerto a Berlino il 12 dicembre, per l’occasione lo abbiamo intervistato 

L’amatissimo cantante italiano, a 32 anni dall’album d’esordio tornerà per la terza volta a Berlino per il suo concerto Round one thirty five 1990 – 2020, che si terrà al Columbia Theatre il 12 dicembre.

Chi ci segue da tempo sa bene che siamo dei grandi estimatori di Vinicio Capossela e della sua musica, motivo per il quale ogniqualvolta si presenta l’occasione di poterci fare due chiacchiere la cogliamo al volo. Questa volta abbiamo discusso sul suo rapporto con la Germania, Berlino e sui suoi futuri progetti musicali, scoprendo che presto ci sarà un nuovo album.

Intervista a cura di Aurora Bombardini.

Che legame hai con la Germania, che rapporto hai con il Paese in cui sei nato?

Con la Germania non c’è un legame diretto, certo ci sono nato, ma la mia famiglia si era trasferita ad Hannover per lavorare e dopo la mia nascita siamo stati così poco che non ho nemmeno avuto il tempo di imparare le parolacce. Il legame l’ho costruito di più con letture di opere di grandi autori tedeschi come Hoffman o Brecht e molti altri che hanno avuto di certo un’influenza su di me.

Mi è stata sempre cara però questa natalità, sfruttando il tedesco, la considero più una Heimat (una patria delimitata dai sentimenti, non dai confini) che una Vaterland (patria in senso stretto).

Berlino è una città in cui è già suonato e hai delle aspettative, in particolare quando torni in questa città?

Ciò che trovo bello di Berlino è che ogni volta non c’è qualcosa che mi aspetto: l’imprevedibilità è l’elemento che mi affascina. Inoltre mi torna sempre in mente un caro amico batterista di nome Steven Garling, scomparso una decina d’anni fa.

Ci sono però due luoghi, che sono nel mio immaginario, a cui sono molto più legato: Amburgo e Lubecca. Quest’ultima l’ho scelta come sfondo della canzone “i pianoforti di Lubecca” e per il marzapane per cui la città è famosa.

Con questo tour ripercorrerai i 30 anni della tua carriera: cosa ti aspetti?

Il tour lo abbiamo chiamato Round one thirty five 1990 – 2020. Personal Standards, perché si fa riferimento all’album d’esordio “All’Una e Trentacinque circa” mio album d’esordio e all’idea di standard musicale nella stessa accezione con cui si intende il classico in letteratura: qualcosa che ha una forma indefinita che si può reinterpretare a seconda del momento che si sta vivendo e dal proprio percorso, risultando quindi un po’ sottratta dal tempo. Inoltre sono entusiasta del fatto che il concerto sia a dicembre sotto l’aria delle festività.

Il concerto non sarà celebrativo e molto vicino, per tipo di suono e linguaggio, al mondo jazz. Antonio Marangolo, arrangiatore sassofonista, e poi gli altri musicisti presenti sul palco, sono anche quelli con cui ho dato vita agli ultimi tre dischi, sono tutti appartenenti a quel mondo.

Tendenzialmente nei tuoi album ci sono sempre degli immaginari. Quali sono i prossimi immaginari sui quali vorrai musicare?

Ho fatto un disco che richiamerà l’immaginario della Schützenfest, festa che da giovane mi affascinava molto. La pensavo come un enorme luna park che rimandava al mondo del fantastico, poi la verità è un’altra: ci si va a bere grandi quantità di birra; ma è una cosa che mi ha sempre evocato l’immagine di un mondo fatato. È da tempo che lo stiamo procrastinando: sarebbe dovuto uscire a febbraio ma ci sembrava che ci fosse poco da festeggiare tra la guerra e tutta quella serie di conseguenze che stiamo vivendo a causa della società dei consumi.

Ho però scritto altri brani, canzoni urgenti strettamente connesse a temi dell’attualità. Una canzone, che suonerò anche in concerto, è ricavata da una ballata di Bertolt Brecht che si chiama “La Crociata dei Bambini” e farà parte del disco che uscirà prossimamente. 

Round one thirty five 1990 – 2020. Personal Standards

Lunedì 12 dicembre 2022 alle 20:00

Columbia Theatre, Columbiadamm 9-11, 10965 Berlin

Biglietti acquistabili qui a €28,70.

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