A Berlino lo spettacolo teatrale di Paolo Musio sull’invisibilità dell’uomo contemporaneo

Che cosa significa invisibilità nel mondo contemporaneo? Cosa comporta oggi essere invisibili? Su questi temi si interroga L’uomo invisibile (Der Unischtbare), l’insolito spettacolo teatrale interpretato da Paolo Musio, attore e docente di recitazione, che in occasione del suo tour europeo approderà a Berlino dopo essere stato rappresentato sui palchi di Torino, Verona, Venezia e Londra. Il testo si basa sull’omonimo romanzo di Herbert George Wells e fa inoltre riferimento al commento di Emil Cioran agli scritti L’inconveniente di essere nati e La tentazione di esistere. L’esibizione, organizzata dal centro teatrale interculturale Itz Berlin, si terrà venerdì 13 maggio alle ore 21 all’Hauser-Dramatische Republik (S-Bahnhof Sonnenallee) e vedrà la traduzione simultanea in lingua tedesca del regista tedesco Werner Waas. 

L’esibizione. Come in un teatro anatomico si esamina quel che resta dell’identità dell’uomo occidentale, come in un’aula di tribunale si ascolta una testimonianza impossibile, oppure come in un reparto neonatale per adulti, si cerca ancora una volta un principio di azione, un senso reinventato di partecipazione, un modo per uscire in strada con una rinnovata volontà di rinascita. Lo spettacolo di Paolo Musio reinterpreta il romanzo fantascientifico di Wells del 1897, in cui il promettente fisico Griffin riesce a sviluppare un procedimento che permette di rendere invisibile qualsiasi oggetto, scoprendo però che l’invisibilità comporta una serie di problemi che non aveva previsto.

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Il tour europeo. «Durante questo tour europeo visiterò teatri e luoghi inusuali, atelier di artisti e appartamenti privati, incontrerò cari amici, persone pensanti impegnate a vario titolo nella società, a vivere da cittadini in modo attivo in Europa oggi. Porterò con me, come per un viaggio in un nuovo medioevo, una sorta di icona portatile, una lastra di vetro trasparente, e un testo poco rassicurante, come uno specchio in cui leggere il nostro presente contraddittorio, in un tentativo di ricomposizione. È un viaggio la cui necessità risiede per me nel desiderio insopprimibile di dare con il mio lavoro una possibilità alla pace, e ad una pace duratura, raggiunta senza far sconti alla nostra coscienza, mentre tutt’intorno c’è incertezza e paura, violenza solitudine ed egoismo». Dopo la data nella capitale tedesca, lo spettacolo verrà presentato a Istanbul il 21 e 22 maggio al teatro Kadikoy e a Locarno il 20, 21, 22 luglio al Teatro Dimitri.

Paolo Musio. Dopo una laurea nel 1987 all’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica ‘Silvio D’Amico’ di Roma, ha collaborato con alcuni tra i registi teatrali più importanti della scena nazionale e internazionale, come Trionfo, Testori, Castri, Ronconi, Cobelli, Martone, Nekrosius, Terzopoulos. Nel 1993 ha fondato la compagnia Quellicherestano, in collaborazione con il direttore regista Werner Waas, lavorando sulle opere di Brecht, Jarry, Achternbusch, Buchner, Muller, Lorca, Strindberg, Platone, Schwab, Moravia. Come sceneggiatore ha realizzato adattamenti e opere originali come Renata, Voce, Il banchiere anarchico di Pessoa, Eremos di Michelstaedter e L’uomo invisibile di Wells e Cioran. Nel 2012 ha aperto lo spazio culturale Idiot a Torino, nel quartiere multietnico di Porta Palazzo, per stare a diretto contatto con la condizione sociale contemporanea della città, in cui ha realizzato diversi lavori come Voce, in collaborazione con l’artista visivo Thorsten Kirchhoff, Grapes of Wrath di John Steinbeck, Eremos e L’uomo invisibile. Nel 2015 è stato in Philadelphia per la produzione americana del Wilma Theater of Antigone, diretta da Theodoros Terzopoulos.

L’uomo invisibile 

di Paolo Musio

con la traduzione simultanea in lingua tedesca di Werner Waas

Quando: venerdì 13 maggio alle ore 21

Dove: Hauser- Dramatische Republik, Schudomastr.32, 12055 Berlin (S-Bahn Sonnenallee)

Ingresso: 5-10 euro

Per info e prenotazioni: 030 33842219

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