Nuotare tra i musei. Berlino progetta di trasformare la Sprea in un fiume balneabile
La Sprea è parte della vita dei Berlinesi e dei turisti che visitano la città, a cui regala gite in battello, romantici scenari al tramonto ed è location rilassante con spiagge artificiali, ma non per questo meno piacevoli. E se il fiume potesse entrare in contatto ancora più diretto con chi lo circonda? Dalla fine degli anni ’90 esiste un progetto per rendere una parte di Sprea balneabile.
Qualche giorno fa il New York Times ha pubblicato la notizia che la proposta pare essere in fase di considerazione. La Flussbad (piscina fluviale) dovrebbe sorgere attorno all’Isola dei Musei. Gli ideatori, Tim e Jan Edler, immaginano di rendere il fondale più sabbioso, seminare piante che filtrino meglio le acque, decisamente non pulite al momento, e che siano anche un rifugio per la fauna selvatica e, infine, creare un punto di accesso davanti ai musei in cui chiunque possa immergersi.
Ovviamente è un tema che genera divisioni. Gli oppositori ritengono poco rispettoso affiancare un luogo ricco di storia e monumenti maestosi ad una folla di bagnanti in short e bikini, in più la scala di immissione nella zona balneabile altererebbe l’architettura dell’Isola dei Musei (Sito Patrimonio dell’Umanità). I sostenitori dell’opera, per contro, lo considerano una delle tante facce di Berlino che paiono contraddizioni, ma che sono in realtà complementari. Uno dei portavoce di spicco del progetto, Gottfried Ludewig (giovane parlamentare della CDU) porta l’esempio della coesistenza in città di realtà come i Berliner Philarmoniker e night clubs come il Berghain: due modi di vivere la musica a Berlino diametralmente opposti, ma entrambi di grande richiamo. Inoltre si recupererebbe una parte di fiume inquinato e i berlinesi si riavvicinerebbero ad una location che al momento è per lo più di appannaggio turistico.
Non si prevede ancora quale sarà la decisione finale. Mentre lungo la Sprea sorge un cantiere volto alla costruzione di appartamenti di lusso destinati a investitori stranieri, ci si chiede se sarà questo imponente edificio, che tenta di riprodurre nostalgicamente lo stile Barocco, o una piscina fluviale aperta a tutti a segnare l’estetica della Berlino di inizio XXI secolo.