Carenza docenti a Berlino: si recluta anche all’estero

Le scuole berlinesi reclamano nuovi insegnanti. L’ormai cronica mancanza di personale docente colpisce in primo luogo le scuole elementari. Per questo Berlino si prepara a reclutare anche in Austria e in Olanda. Ma quella della capitale non è l’unica regione tedesca a fronteggiare questo problema: il Brandeburgo ha già assunto più di 40 docenti polacchi e sta cercando di reclutarne ulteriori; il Mecklenburg-Vorpommern, Land con alto tasso di disoccupazione e basso sviluppo economico, promette agevolazioni ai giovani insegnanti che vi si trasferiscono.

Reclutare all’estero. Sandra Scheeres (SPD), senatrice per l’istruzione a Berlino, ha confermato alla Berliner Zeitung che Berlino intende pubblicare annunci su giornali locali austriaci e olandesi per convincere quanti più insegnanti a trasferirsi nella capitale tedesca. Già da anni il Land di Berlino tenta di reclutare personale docente in altre regioni come la Baviera e il Nordrhein-Westfalen cercando di fare presa tramite slogan come «i soldi ci sono anche da noi». Con questo provvedimento si intende reagire al grave deficit che da anni affligge le scuole berlinesi, sia elementari che superiori. Soprattutto per matematica, fisica, chimica, economia ed elettrotecnica manca personale qualificato. Il fatto che molti degli insegnanti in servizio andranno in pensione nei prossimi anni non lascia pensare a rosee prospettive. Inoltre, ora più che mai diviene urgente trovare una soluzione al problema: per via dell’emergenza profughi le classi nelle scuole stanno aumentando progressivamente e con loro il numero di docenti necessari a gestirle.

Risolvere il problema. Già da qualche tempo il Land di Berlino tenta di trovare soluzioni al problema. Per diventare docente nella capitale non è più strettamente necessario aver compiuto il percorso accademico del Lehramt, lo studio che abilita all’insegnamento: dal 2013 anche i cosiddetti Quereinsteiger, ovvero persone che non hanno seguito questi studi specifici, possono accedere alla professione di docente. Questi ultimi possono iniziare a lavorare nelle classi mentre completano parallelamente gli studi di pedagogia necessari. Questa via d’accesso all’insegnamento sarebbe riservata a candidati con una laurea in discipline tecniche, ma data la situazione disastrosa di molte scuole berlinesi in cui mancano persino i dirigenti, si sta pensando di aprirla anche a laureati in altri settori, purché superino un periodo di prova di sei mesi in una classe di accoglienza per stranieri. Un piano alternativo per tentare di colmare la carenza di insegnanti consisterebbe, così Scheeres, nel riassumere docenti già in pensione che vogliono tornare a lavorare.

Critiche e consensi. Questi piani non alimentano soltanto consensi, ma anche proteste. Hildegarde Bentele, esponente della CDU, ha messo in luce il fatto che pochi degli assunti che non hanno assolto gli studi di Lehramt superano i primi mesi. Di conseguenza, dichiara Bentele alla Berliner Zeitung, sarebbe fatale assumerli a tempo indeterminato. Anche Florian Bublys, docente e fondatore di “Bildet Berlin“, un’iniziativa per migliorare le condizioni nelle scuole, è contrario a queste assunzioni di personale non pienamente qualificato per colmare il vuoto: «la formazione dei docenti e la qualità dell’insegnamento ne risentirebbero», ha dichiarato Bublys. Il sindacato GEW invece si pronuncia favorevole ai nuovi contratti: «chi fa un buon lavoro deve essere assunto a tempo indeterminato», queste le parole del presidente Tom Erdmann al Tagesspiegel.

Le cause del problema. La mancanza di personale nelle scuole berlinesi è dovuta al fatto che da anni è stato ridotto il numero di ammissioni all’università, soprattutto nel settore della formazione degli insegnanti di scuola elementare. Soltanto 200 insegnanti completeranno l’università nel 2016, mentre ne servirebbero 1000 per colmare la carenza, ha riportato rbb online. Inoltre Berlino, a differenza degli altri Länder, non concede ai docenti il titolo di Beamter (funzionario) che comporta uno stipendio più alto e maggiori benefici per la famiglia e la pensione.

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Foto di copertina © Metropolico.org CC BY-SA 2.0