Il ritorno della Trabant, la mitica auto della Germania dell’Est
Un’auto che ha segnato un’epoca e che, nel bene o nel male, è rimasta nel cuore di molti tedeschi
Un’auto che non è semplicemente un’auto ma un sogno. La Trabant rappresenta la voglia dei tedeschi della DDR di potersi muovere liberamente. Può sembrare scontato ma ad est del muro le prime auto private ad un costo economico arrivarono solo nel 1957. Era l’auto del popolo. Per molto tempo i tedeschi della DDR avevano sognato di possedere un’auto e la Trabant era l’auto in risposta a quel sogno.
La storia della Trabant
Il 7 novembre 1957, il giorno dell’anniversario della rivoluzione russa, la Trabant entrò ufficialmente in produzione. In un mercato chiuso come quello del blocco sovietico la decisione di creare un’auto per motorizzare il popolo fu presa dal partito. L’auto per essere prodotta doveva rispettare alcuni requisiti: pesare meno di 600 Kg, consumare massimo 5.5 litri di carburante per percorrere 100 km, avere un costo che non superava i 4000 marchi, poter ospitare almeno quattro persone e soprattutto doveva essere limitato l’uso dell’acciaio. L’incarico di progettare e produrre l’auto fu affidata alla VEB Sachsenring Automobilwerk Zwickau (dal tedesco, Fabbrica Automobilistica Sachsenring di Zwickau). L’ostacolo più grande fu quello di trovare un materiale per sostituire l’acciaio. Dopo anni di ricerca l’azienda brevetto un materiale adatto per la carrozzeria, il Duroplast. Questo era costituito da materiale plastico, costituito da resine rinforzate da lana e cotone e pressate. La soluzione fu geniale dato che il materiale era economico da produrre, resistente e leggero. La Trabant in questo senso fu all’avanguardia essendo uno una delle prime auto prodotte con carrozzeria plastica
[adrotate banner=”34″]
Le Trabant prodotte
L’auto rimase in produzione dal 1957 al 1991, smise di essere prodotta in seguito alla concorrenza dovuta alla riunificazione. Ne furono creati quattro modelli. La Trabant P50/500 fu la prima ad uscire dagli stabilimenti. Quest’auto rimase in produzione dal ’57 al ’62 registrando 131.450 esemplari venduti. Il secondo modello fu la Trabant P60/600 che rimase in produzione dal ’62 al ’65 e vendette quasi 107.000 unità. Il modello più venduto fu la 601, prodotta dal ’64 al ’90, della quale furono assemblati quasi 2 milioni di unità. Una storia di successo conclusa con l’ultimo modello la 1.1 in produzione dal ’89 al ’91 che vendette poco meno di 40000 unità. Finì così la storia dell’icona della DDR.
Caratteristiche
L’auto era inefficiente sotto molti punti di visti. La maggior parte della meccanica derivava da modelli dell’anteguerra. Anche l’estetica si presentava poco moderna con forme che, anche agli albori degli anni ’90, ricordavano quelle degli anni ’50. Le prestazioni poi erano davvero trascurabili, la Trabant impiegava per raggiungere i 100 km/h, partendo da ferma, quasi trenta secondi. Un’accelerazione così lenta da essere imparagonabile alle principali concorrenti dell’ovest. Altra pecca era la rumorosità del motore e il fumo bianco che produceva quando era in funzione. Il motore originale erogava 18 cavalli, una potenza che permetteva all’auto una velocità massima di 95 km/h, aumentata nelle versioni successive fino a 110 km/h. Molti infatti cambiavano il motore originale dell’auto con quello della Fiat 128. L’auto veniva prodotta in tre versioni: berlina, cabriolet e giardinetta (station wagon). Questo veicolo però a sorpresa si mostrò molto affidabile e, dopo la riunificazione, fu unico dei pochi veicoli a superare il test dell’alce, un test che serve a verificare la stabilità dell’automobile durante l’esecuzione di sterzate brusche. Assurdi erano poi i tempi di attesa per ottenere l’auto potevano passare anche 12 anni tra l’acquisto e la consegna.
Curiosità
La Trabant fu usata degli U2 durante lo Zoo Tv Tour, una serie di concerti che effettuarono tra il ’92 e il ’93. Memorabile è anche l’importanza di questa auto nel film “Good Bye, Lenin!” Famosissimo poi è il murales di Birgit Kinder intitolato “Test the Best” che ritrae una Trabant sfondare il Muro di Berlino, la cui targa è Nov 8-89, la data della caduta del muro. Il nome, per volere dell’autore, cambiò dopo il restauro del 2009 in Test the Rest.
Negli anni quest’auto era finita nel dimenticatoio ora è sempre più un’auto di culto, celebrata in molti eventi. In Italia, a Cesenatico, tra il 14 e 15 maggio 2017 è andato in scena il 20esimo raduno internazionale incentrato su quest’auto.
SEGUI TUTTE LE NEWS SU BERLINO, SEGUI BERLINO MAGAZINE SU FACEBOOK
[adrotate banner=”34″]