La sicura vittoria della Merkel conferma che i tedeschi stanno bene
L’unione cristiano-democratica CDU/CSU spicca il volo nei sondaggi, mentre sembra svanito l’effetto Schulz che aveva dato lo sprint ai socialdemocratici della SPD tanto da vedere un testa a testa nei sondaggi da fine febbraio fino a inizio aprile. Merkel ora corre verso il quarto mandato con il progetto di un’Europa più forte.
Angela Merkel consolida sempre di più la sua leadership a scapito dello sfidante Martin Schulz e si aprono scenari entusiasmanti per quanto riguarda la politica estera soprattutto sul fronte europeo. La campagna elettorale tedesca inizia pian piano ad entrare nel vivo riassestando i rapporti di forza fra l’Unione e i socialisti, che dopo l’effetto tirante della candidatura di Schulz a inizio 2017, che ha fatto recuperare al partito 10 punti nei sondaggi, subiscono una grave ricaduta tornando al 25/6%.
Merkel, la leader più amata
La cancelliera torna ad avere i livelli di popolarità precedenti alla crisi migratoria e alla politica dell’accoglienza che spaventarono l’opinione pubblica tedesca e l’elettorato più conservatore del partito cristiano-democratico. Ad oggi Angela Merkel viene considerata dai cittadini come garante della stabilità e del benessere, “una donna con le spalle larghe” capace di guidare un paese anche in momenti di crisi prendendo decisioni impopolari nel breve periodo, ma decisive sul lungo termine. I dati riportati dai sondaggi ARD condotti da Infratest dipmap parlano chiaro: gli elettori soddisfatti della politica della cancelliera sono il 64%, mentre solo il 36% è soddisfatto della politica dello sfidante, Martin Schulz. Se fosse possibile scegliere direttamente il capo del governo in Germania fra Angela Merkel e Martin Schulz, il 53% del campione voterebbe per la cancelliera, mentre Schulz raggiungerebbe solo il 29%.
Il sorpasso della Merkel nei sondaggi
I dati del 16 giugno 2017 mostrano un netto sorpasso dell’Unione nei confronti dell’SPD: la CDU si attesta solo un punto sotto al 40%, staccando il partito socialista di Schulz di quasi 20 punti, che torna ai livelli precedenti alla candidatura dell’ex presidente del Parlamento europeo. Gli altri partiti che superano la soglia di sbarramento del 5% per entrare in parlamento sono Die Linke, i Verdi, i liberali dell’FDP e l’AfD che riduce sensibilmente il suo elettorato dopo il ritiro della candidatura di Frauke Petry. Stando ai dati riportati da ARD, sembra sfumata la possibilità di replicare l’alleanza Rot Rot Grün, fra SPD, Die Linke e Verdi, che governa Berlino, mentre si prospetta il ritorno di una nuova Große Koalition fra CDU ed SPD o di un’alleanza fra cristiano democratici e liberali a forte vantaggio della CDU che andrebbe a occupare la gran parte dei seggi del Bundestag.
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Politica estera
I sondaggi pubblicati da ARD hanno dato interessanti risultati per quanto riguarda la percezione della politica estera, individuando i livelli di fiducia nei partner storici e nell’Europa da parte dei cittadini tedeschi. In primis si registra un calo importante per quanto riguarda la fiducia nei confronti degli Stati Uniti, un tempo data abbondantemente sopra il 50%, mentre ora, con gli sviluppi delle prime politiche di Donald Trump, si assesta al 21%, lo stesso livello della fiducia nei confronti della Russia di Putin che non registra grossi cali negli ultimi anni. Dopo l’elezione di Emmanuel Macron alla presidenza, la Francia registra invece il livello di fiducia più alto mai detenuto in questo genere di sondaggi: il 94% dei tedeschi ritiene la Francia un partner di cui la Germania si può fidare. La Gran Bretagna di Teresa May e del dopo Brexit raggiunge invece il 60% di affidabilità, che per gli inglesi rappresenta un problema ulteriore per quanto riguarda gli accordi in corso per l’uscita del Regno Unito dall’UE.
L’Europa
L’Europa sembra avere un ruolo importante nella campagna elettorale tedesca. Lo stesso sondaggio fa notare quanto sia importante questo tema per i cittadini teutonici, il cui 80% ritiene che i Paesi dell’Unione Europea dovrebbero assumersi maggiori responsabilità a livello di politica estera nel caso in cui gli Stati Uniti si ritirassero dalla scena e che gli Stati dell’Unione dovrebbero lavorare insieme per una politica comune europea. Alle opinioni a favore di un’Unione Europea più forte si aggiungono le parole della stessa cancelliera pronunciate a Monaco di Baviera in un convegno della CSU: «Noi europei dobbiamo prendere il nostro destino nelle nostre stesse mani, naturalmente in amicizia con gli USA e la Gran Bretagna, mantenendo rapporti con la Russia ed altri Paesi, ma rimanendo consapevoli che dobbiamo combattere per il nostro futuro». Importanti sono state inoltre le dichiarazioni del Ministro degli esteri nonché ex-segretario dell’SPD Sigmar Gabriel, che a Die Welt ha dichiarato: «Abbiamo bisogno di un budget per l’eurogruppo in modo da poter investire nella crescita e non solo governare con la matita rossa». Secondo due rappresentanti dei partiti più importanti del Paese l’Europa deve dunque cambiare, diventare più forte, più unita e più sociale.
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